Il progetto di ristrutturazione edilizia tramite demolizione e ricostruzione si colloca all’interno di un piccolo centro urbanizzato nelle campagne mantovane della Pianura Padana.
Consapevole dell’azione su un manufatto rurale tipico e della sua collocazione all’interno di un nucleo storico che, nonostante le marcate manipolazioni in epoca più o meno recente, mantiene un valore specialmente simbolico per la comunità, il progetto si propone di reinterpretare la tipologia rurale presente non solo dell’immediato intorno, ma in generale osservabile anche nelle campagne vicine.
L’azione di rilettura avviene tramite la reinterpretazione della sagoma ed in ogni caso delle proporzioni dell’oggetto di demolizione, ed attraverso l’introduzione di elementi architettonici che siano in grado di rievocare la natura del manufatto.
Da quest’ultimo punto di vista si è lavorato su elementi sia formali, che simbolici, che costituiscono appunto richiami visivi o evocazioni degli usi e delle abitudini del luogo.
Il progetto si proponeva anzitutto di tutelare la natura tipologica del manufatto che insisteva precedentemente sull’area, situato in area sottoposta a tutela paesaggistica e per la quale è stato redatto piano di recupero, confermandone la sagoma di parallelepipedo con copertura a due falde
Dal punto di vista planimetrico, la casa si struttura con l’intento di essere abbastanza fedele alla suddivisione architettonica presente nell’edificio precedente. Per riprendere il volume a doppia altezza della barchessa esistente, sul lato NORD EST è stato collocato l’open-space di soggiorno/pranzo e cucina, che è libero di svilupparsi a doppia altezza e dunque ricalcare la memoria del manufatto demolito. Sul lato SUD OVEST si articola invece la zona della casa su due piani nella quale vengono collocati, a piano terra, ingresso, servizi quali bagno lavanderia e ripostiglio, mentre a piano primo le camere ed i servizi.
Simmetrici per larghezza d’apertura sono i due scavi volumetrici che si trovano a piano terra e che costituiscono un espediente per coniugare le esigenze della casa moderna con la natura antica della tradizione dei luoghi. La loggia che si affaccia a NORD OVEST costituisce una segnalazione dell’ingresso, oltre che un richiamo simbolico all’antica azione del filos , del dialogo, del racconto, del riunirsi, usanza ricorrente nel passato ed e ancora in auge, davanti agli ingressi delle case e dei cortili nei piccoli borghi abitati di campagna, azione con la potenza di riunire vicini e generazioni. La loggia che si trova a SUD EST rappresenta invece un luogo di natura più familiare e privata, uno sfogo diretto dello spazio pranzo e di soggiorno.
Relativamente ai fronti, si è lavorato al fine di riproporre similitudini con le aperture dei prospetti del manufatto esistente. Gli alzati SUD EST e NORD OVEST, concepiti come quasi identici, sono caratterizzati, oltre che dalle già citate logge, da aperture ad arco che riprendono quelle esistenti della barchessa e che definiscono meglio la tipologia del manufatto rurale. A completamento della parte arcuata delle vetrate, si propone una rivisitazione del concetto di gelosia realizzata in lamiera di ferro intagliata. Le altre finestre, posizionate al piano primo e situate nelle camere, riprendono la forma rettangolare e le proporzioni di quelle esistenti. Il prospetto NORD EST mantiene l’attuale chiusura, e presenta solo una vetrata centrale che permette al soggiorno della casa di relazionarsi con lo spazio verde circostante. Il fronte esposto a SUD OVEST si presenta come il più regolare e controllato, e si propone di riprendere concettualmente il corrispondente prospetto demolito, seppur razionalizzandolo e schematizzando la distribuzione delle aperture. Si ripropone anche una porta finestra schermata da gelosia, che richiama l’antica porta d’ingresso ma che tramite la schermatura ne identifica la natura privata e funzionalmente differente.
L’intento principale viene confermato dalla scelta di optare per un trattamento monocromatico delle finiture degli alzati, che possa esaltare la natura concettuale di reinterpretazione e che sia allo stesso tempo una non-negazione del moderno.
Relativamente agli interni, finiture e progetto d’arredo si sono concentrate su uno sviluppo minimale ma efficace nel sottolineare la potenza volumetrica e trasmettere l’essenzialità dell’architettura nella quale si colloca. Si è optato per materiali (legno per lo più) e tinte adatte ad esprimere la natura slegata dal tempo di questa struttura archetipa. Il progetto d’arredo si è avvalso di elementi commerciali ma anche di molta falegnameria progettata su misura ed ottenuta dal recupero delle travi lignee presenti nel manufatto demolito e realizzata appassionatamente dalla committenza stessa e dalla sua famiglia.
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